Salve a tutti, da qualche giorno è stata pubblicata la bozza del decreto ministeriale Ecobunus relativo alla detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, e parte degli operatori del settore edilizio sono preoccupati per le conseguenze negative della potenziale riduzione degl'incentivi. Da una prima lettura la questione non mi è sembrata così drammatica, anzi, a mio avviso il settore potrebbe giovare di nuovi input, poiché si risolverebbero una parte delle criticità. Con il decreto, gli incentivi diventerebbero finalmente strutturali e non legati alla legge di bilancio che solitamente viene approvata gli ultimi giorni dell'anno ed anticipata dal solito "balletto" di cifre percentuali e su potenziali riduzioni o abrogazioni degl'incentivi stessi. L'attuale norma, poiché vige il criterio di cassa, per i privati rende necessario programmare i lavori, realizzarli e chiuderli entro l'anno. Andando oltre, qualora venissero apportate modifiche a ribasso alla norma, si rischierebbe una riduzione o addirittura di non poter usufruire degl'incentivi stessi. Per esperienza personale, è capitato che per la preoccupazione di non fare in tempo a completare i lavori, si è rinunciato a parte dell'intervento o addirittura all'intervento stesso. Qualora entrasse in vigore il decreto, questo rischio non ci sarebbe.
Passiamo alla riduzione degl'incentivi. L'attuale norma applica una percentuale in base al tipo d'intervento senza limite di spesa. Quindi per esempio, nel caso di sostituzione degl'infissi, con l'attuale norma, che il costo sia di 300 € o 3.000 € la detrazione sarà sempre del 50%. Nella bozza sono previsti due livelli di massimali legati alle zone climatiche di ogni comune e variano da un minimo di 350,00 €/mq ad un massimo di 450,00 €/mq. Nel massimale sono compresi la spesa per l'installazione, tutti i materiali, consulenza e quant'altro. Leggendo la tabella dei suddetti massimali ho eseguito una serie di simulazioni su varie tipologie d'interventi già realizzati quest'anno e l'anno scorso. Il margine è risultato sempre positivo ed, in alcuni casi, ancora di più. Sempre a mio avviso, restano comunque alcune criticità. Una di queste è che possono accedere solo i contribuenti soggetti all'imposta Irpef e la detrazione resterebbe ripartita in 10 rate annuali di pari importo. Sarebbe meglio ridurre il numero degli anni di recupero dell'incentivo e soprattutto dare la possibilità di accedere anche agl'incapienti, ovvero persone non soggette all'imposta Irpef, magari con erogazione del tipo in conto capitale. Nel complesso la mia valutazione è buona, poiché, finalmente non si dovrà aspettare ogni anno la pubblicazione di guide e circolari, aggiornamenti di portali ed il "balletto" sopra citato. Tutte questione burocratiche che il cliente, non essendo pratico del settore, ha difficoltà a comprendere e scoraggiato, potrebbe optare per l'intervento in nero.
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Interventi di sostituzione incentivati con l'attuale norma e previsti nella bozza del decreto:
- Interventi per l'isolamento termico con coibentazione delle pareti esterne solai e tetti;
- Sostituzione infissi;
- Sostituzione del generatore con caldaie a condensazione classe A;
- Sostituzione del generatore con pompe di calore;
- Sostituzione del generatore con sistemi ibridi (combinato caldaia a condenzazione e pompa di calore);
- Sostituzione scaldacqua tradizionali con altri scaldacqua a pompa di calore;
- Sostituzione ed installazione del generatore con caldaie biomassa;
- Installazione collettori solari (solare termico) per la produzione di acqua calda; - Installazione di schermature solari;
L'incentivo continuerà a comprendere la demolizione del vecchio e la messa in opera del nuovo ipianto termico, così come per gli infissi, scaldabagno, caldaia a condensazione, tetto. Restano comprese le spese per la progettazione, cosulenza e quant'altro.
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